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INVITO ALL… UNIONE

Busseto, 17 novembre 2019
Teatro Verdi
Dedalus Ensemble
Direttore: Luciano Cavalli
Flauto: Comaci Boschi
Clarinetto: Luisa Rosso
Violino: Diego Massimini
Violoncello: Beata Kolodziej

“Invito…all’unione” è una composizione liberamente ispirata alla sinestesia fra parole, gesti e suoni. Essa prende contemporaneamente spunto da uno “scherzo poetico” di Massimo D’Azeglio e dall’ascolto fortuito di alcune melodie popolari risorgimentali. Tratto da “Racconti, leggende e ricordi della vita italiana” (in Ricordi e opere varie), il testo precede di qualche anno il 1860; il progetto compositivo parte dall’incredibile forza sonora e ritmica delle parole, unitamente alla straordinaria attualità delle idee espresse. Le parole, i gesti e i canti popolari di quel particolare momento storico accendono l’entusiasmo e gli animi degli uomini che invocano l’unità d’Italia. Nella prima parte della composizione, frammenti di melodie popolari tornano alla memoria nel gioco contrappuntistico e timbrico dei quattro protagonisti: il flauto, il clarinetto, il violino e il violoncello. Essi dialogano prevalentemente tra loro, provando a interpretare i gesti e le idee del testo poetico traducendole in ritmo e suono. Nella seconda parte della composizione, le parole della poesia sono declamate liberamente da ciascun esecutore mentre gli altri “commentano” e completano il discorso con il suono dei loro strumenti. Il percorso sonoro dei quattro protagonisti vuole essere un invito anche per il nostro tempo: ritrovare un senso di collettività con lo stesso entusiasmo degli uomini del passato, che con “molte braccia ad una voce tutte insieme spingono”…

CANZONETTA A 2

Siena, 30 luglio 2011
Palazzo Chigi Saracini
Clarinetto: Marco Ortolani
Violoncello: Vittorio Ceccanti

Composta per clarinetto in sib e violoncello, Canzonetta a 2 nasce come provocazione di un carillon-giocattolo. La cellula ritmico – melodica che ne deriva è alla base dell’intera composizione: attraverso le sue manipolazioni viene plasmato il materiale sonoro che, sia a livello sincronico che diacronico, dà origine al rapporto dialettico tra il Clarinetto e il Violoncello. Il lavoro, costruito in forma simmetrica, è caratterizzato da 5 sezioni che si susseguono senza soluzione di continuità: ai profili melodici convergenti/divergenti delle parti centrali fanno da cornice episodi più espressivi e cantabili.

TEXTURE

Roma, 17 novembre 2005
Sala Accademica del Conservatorio di Musica Santa Cecilia
Orchestra del Conservatorio Santa Cecilia
Direttore: Francesco Lanzillotta
Flauto solista: Romolo Balzani

Frutto di un percorso personale, indirizzato alla ricerca di sonorità sempre in divenire, Texture presenta figure che emergono dal tessuto sonoro attraverso oscillazioni e sfumature continue. Due elementi in particolare, costruiti nel privilegio di pochi intervalli, sono alla base del discorso musicale che si sviluppa attraverso il rapporto dialettico tra il flauto e l’orchestra d’archi. Il brano è composto da quattro sezioni, strettamente connesse tra loro senza soluzione di continuità: Adagio, Più mosso, Scherzoso e Adagio. Il discorso si compie in senso ciclico nel desiderio di creare varietà all’interno di un progetto unitario: ogni sezione risulta essere una “rilettura” della precedente da una diversa prospettiva, manifestando la tendenza ad una continua sperimentazione del materiale sonoro.

DATI RECENTI

Reggio Emilia, 19 novembre 2008
Istituto superiore di Studi musicali “A. Peri”
Flauto: Chiara Strabioli

Per flauto solista, “Dati recenti” è formata da due sezioni in netto contrasto fra loro. La prima parte, espressiva ed irregolare, è caratterizzata da movimenti veloci di note dal grave all’acuto che si alternano a momenti più statici, con suoni lunghi e ribattuti. Nella seconda parte, allegra e brillante, brevi frammenti melodici, con note legate/staccate, riprendono idee musicali della sezione precedente, riproponendole in una veste meno aleatoria.

CONVERSAZIONE A TRE

Roma, 24 aprile 2002
Sala Accademica del Conservatorio di Musica Santa Cecilia

Il brano per trio è costruito su una breve serie intervallare di 5 suoni: da questa nascono le tre principali idee musicali che caratterizzano l’intera composizione. Flauto, Clarinetto e Fagotto dialogano fra loro in un gioco contrappuntistico continuo, ciascuno con le sue peculiarità timbriche, fino a chiudere dopo un lento ed essenziale movimento oscillatorio di pochi suoni.